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GALLIATE: LETTERA APERTA DEL COMITATO SPONTANEO DI CITTADINI GALLIATESI | ![]() |
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Scritto da Comitato Spontaneo di Cittadini Galliatesi antenna Via DeAmicis |
Giovedì 05 Maggio 2011 14:56 |
Lettera aperta ai cittadini di Galliate da parte del “Comitato Spontaneo di Cittadini Galliatesi antenna Via DeAmicis” Oggetto: “La torre dell’indifferenza” ….siamo qui in Via De Amicis increduli, delusi e amareggiati di fronte a questa fredda struttura metallica di 30mt innalzata dalla sera alla mattina così vicina alle case da provocare un senso di vertigine; a breve entrerà in funzione e quindi oltre che deturpare il paesaggio, avremo anche i possibili rischi per la salute con cui convivere. Sapevamo fin dall’inizio, con la prima lettera indirizzata al Sindaco nell’agosto 2010, che senza il sostegno del Comune di Galliate avremmo avuto poche opportunità di successo contro i colossi della telecomunicazione. Già allora avremmo dovuto capire che per l’Amministrazione di Galliate questo era un problema di secondo piano, infatti, da parte del Sindaco Ferrari non ci fu nessuna risposta ufficiale, ma solo una nota apparsa su Facebook firmata dall’Assessore Verdura che sottolineava l’impossibilità dell’Amministrazione di intervenire nei confronti di Telecom. Decidemmo di continuare e coinvolgere i cittadini di Galliate che risposero in massa sottoscrivendo con 1006 firme il nostro secondo appello. Chiedevamo al Sindaco di sospendere l’autorizzazione alla realizzazione dell’antenna e di individuare soluzioni di installazione alternative lontane dall’abitato, in luoghi più consoni per un impianto di questa tipologia. Le motivazioni continuavano ad essere quelle iniziali, legate ai rischi per la salute e alle implicazioni di carattere urbanistico e residenziale dell’area. Anche per questa seconda lettera, nonostante le 1006 firme, totale indifferenza del Sindaco, nessuna risposta né da Ferrari né da altri componenti l’Amministrazione. Solo il coinvolgimento della Consulta Ambiente ci permise di partecipare ad un incontro agli inizi di novembre 2010, dove oltre ai componenti della Consulta stessa erano presenti l’Assessore Verdura e il Difensore Civico Dott.ssa Mazza. In quell’occasione l’assemblea chiese all’Amministrazione di valutare l’applicazione della norma di salvaguardia con la sospensione almeno temporanea dell’istallazione fino all'approvazione del piano regolatore e alla redazione del piano esecutivo. Era infatti evidente a tutti i presenti che l’installazione dell’antenna avrebbe danneggiato sia l’interesse pubblico, con l’impossibilità di una corretta pianificazione esecutiva, sia i privati, attuali proprietari di abitazioni e terreni ed eventuali altri operatori che avrebbero trovato una pesante limitazione al loro intervento. L’assemblea raccomandò inoltre l’Amministrazione di approfondire ulteriormente la materia con l’acquisizione di un parere redatto dal Segretario Comunale e da un legale esperto in diritto amministrativo. Terminammo quell’incontro con un barlume di speranza, completamente vanificato lo scorso 31 marzo dalla risposta dell’Assessore Verdura che, supportato dal parere tecnico redatto dal Segretario Comunale dott. Garegnani, ribadì che il Comune di Galliate non aveva a disposizione nessun strumento per intervenire e bloccare l’installazione del traliccio. Ed ecco che come in un assurdo gioco dell’oca ci ritroviamo alla casella di partenza, continuiamo a non capire la posizione di Sindaco ed Amministrazione che a nostro parere si sono nascosti e fatti scudo dietro normative e regolamenti, senza mai tentare di controbattere con la giusta determinazione le imposizioni di Telecom. Abbiamo più volte indicato e suggerito nelle nostre comunicazioni (che probabilmente il Sindaco non ha mai letto) elementi che a nostro avviso potevano diventare strumenti di negoziazione con Telecom, purtroppo non c’è stata nessuna volontà reale di risolvere la questione. Crediamo che sia proprio questo il problema, la totale indifferenza del Sindaco Ferrari, indifferenza alle sollecitazioni di 1000 cittadini galliatesi, indifferenza ai rischi per la salute dei residenti, indifferenza alle problematiche urbanistiche della zona. Indifferenza che evidentemente non hanno avuto altre Amministrazioni e Sindaci dei paesi vicini, che hanno sì autorizzato installazioni simili, ma in nessun caso a ridosso del centro abitato. E proprio in nome di questa indifferenza abbiamo deciso di dedicare questa spettacolare opera architettonica al nostro Sindaco, per noi non sarà la torre della Telecom ma la “Torre dell’Indifferenza del Sindaco Ferrari”
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Scritto da Elena Ferrara Segretaria PD Novara Nicola Fonzo Coordinatore Sinistra Ecologia e Libertà Novara |
Mercoledì 06 Aprile 2011 14:29 |
È sorprendente vedere come agli errori politici spesso si tenti di rimediare con altri errori, ancora più gravi: è questa la considerazione che viene spontaneo formulare nel leggere le dichiarazioni degli esponenti locali e regionali del partito dell’Italia dei Valori. L’onorevole Cambursano, nel tentativo di spiegare (crediamo prima di tutto a se stesso) la scelta isolazionista compiuta dall’IDV che ha rotto a Novara una alleanza che è solida in gran parte del Piemonte e del resto d’Italia, si è lasciato andare ad apprezzamenti non proprio urbani sul nostro candidato Andrea Ballarè, che non sarebbe abbastanza “di livello”. Un giudizio che, se non fosse sbagliato politicamente e maleducato umanamente, finirebbe per strappare anche un mezzo sorriso. Ci si permette di guardare con sufficienza un candidato come Andrea Ballarè, e si propone poi un candidato dal pedigree politico assai “articolato” (per usare un eufemismo), con un carnet di tessere che va da quelle un po’ ingiallite della Democrazia Cristiana al CCD, all’UDC, ad Alleanza Nazionale, fino all’Udeur di Mastella. E con qualche statino dello stipendio di assessore all’urbanistica della Giunta Giordano nel cassetto. Forse sarebbe opportuno che i dirigenti novaresi dell’Italia dei Valori non proseguissero più su questa strada autodistruttiva: le elettrici e gli elettori, anche i loro elettori, che sono elettori di centrosinistra veri, sanno valutare bene programmi e persone e si meritano ben altro orizzonte che quello un po’ misero degli opportunismi e delle tattiche di corto respiro. Di questo, ne siamo certi, le elettrici e gli elettori dell’IDV si ricorderanno al momento del voto. Elena Ferrara Segretaria PD Novara Nicola Fonzo Coordinatore Sinistra Ecologia e Libertà Novara
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"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."
Piero Calamandrei
(Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950)
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Signor Sindaco,
ma dov’è finito il progetto di variante ferroviaria delle Nord e della tangenziale OVEST che tanto aveva impegnato le Amministrazioni di Galliate e di Novara nell’estate 2007 con numerosi incontri al Ministero delle Infrastrutture e in Regione? Incontri che avevano determinato l’impegno dell’allora Ministro delle infrastrutture Di Pietro alla ricerca del necessario finanziamento di 87milioni di €. L’iniziativa aveva avuto un seguito con l’apertura della Conferenza dei Servizi del 6 maggio 2008. Poi c’è stata la caduta del Governo del Centro Sinistra, le nuove elezioni, la nuova maggioranza di Governo del Centro Destra e successivamente la chiusura della Conferenza dei Servizi che ha approvato il progetto definitivo sul finire del 2008. E’ lecito pensare che il progetto sia stato trasmesso al CIPE per il finanziamento. Sta di fatto che di questa opera prevista da un accordo di programma sottoscritto dal Comune di Galliate, dal Comune di Novara, dalla Provincia di Novara, dalla Regione Piemonte, dal Ministero delle Infrastrutture, dall’ANAS, da TAV, dalla SATAP, da RFI e dalle NORD fin dal 1999 e, perfezionato nel 2004, per la soluzione complessiva del Nodo di Novara, non si sa più niente.
Per opportuna memoria, ricordiamo ai cittadini, non tanto a Lei che dovrebbe esserne a perfetta conoscenza, che il progetto prevede la variante ferroviaria delle Nord con il tracciato del sedime al di fuori del centro abitato e della tangenziale Ovest tramite la Legge Obiettivo che in quanto tale diventa “imposizione” urbanistica, di fatto recepita dal nostro Piano Regolatore Generale. Ricordiamo ancora che il piano degli espropri per la realizzazione della tangenziale ovest è a totale carico del bilancio della Provincia di Novara che ne ha previsto l’iscrizione nell’anno 2008. Mentre la spesa per la costruzione del tratto tra la rotonda di ingresso sulla via Novara e l’intersezione con la via Buonarroti è a carico di TAV (come opera di compensazione) che dovrà versare la somma a Ferrovie Nord cui farà carico il compito della cantierizzazione.
Detto questo, non vi è chi non veda la necessità prioritaria di quest’opera la cui mancata realizzazione condizionerebbe in maniera pesante l’obiettivo del nostro PRG che prevede il superamento della barriera rappresentata dal sedime ferroviario delle Nord che attraversa in senso EST-OVEST il centro abitato, mortificando lo sviluppo della parte di territorio della città collocato a nord e l’eliminazione dei passaggi a livello.
Inoltre la mancata realizzazione della tangenziale ovest continuerebbe a mantenere il traffico parassitario di transito sulle vie Novara, Cavour, Orelli, Varzi e Montegrappa.
Allora, Signor Sindaco, il Centro Destra è maggioranza al Governo, in Regione, in Provincia e a Galliate! Non è il caso che dimostri concretamente che non gli basta occupare il potere, ma che intende governare e amministrare per risolvere i problemi.
Noi e i cittadini galliatesi non ci accontenteremo di parole, ma vogliamo i fatti e non intendiamo fare sconti. Del resto, interlocutori autorevoli come il Governatore Cota (Galliatese, che lo dimostri!) e l’Assessore Regionale Giordano, in campagna elettorale si sono impegnati in tal senso.
Aspettiamo Loro e la Sua Amministrazione alla prova dei fatti.
Lorella Belletti
Coordinatrice Sinistra Ecologia Libertà
Circolo Ovest-Ticino
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Ma cosa sta succedendo a Galliate? Tutti gli alberi sui viali e non solo, con parecchi anni di vita e una lunga storia sono stati tagliati alla base. Noi cittadini ci chiediamo chi ha preso la decisione di tale scempio?
La scelta dell’Amministrazione comunale, nasce dalla valutazione di una perizia effettuata da esperti del verde, dalla quale sono emerse gravi malattie, patologie funginee o quant’altro? E’ sempre su valutazione di tali esperti, che i tecnici comunali hanno deciso di abbattere tigli, ciliegi, ippocastani, cipressi, ultradecennali, tutti con gravi patologie da causare la pericolosità del tronco? Se l’abbattimento era stato programmato ed era stata preventivata la sostituzione delle piante, con il relativo piano finanziario, perché non si è optato, laddove possibile, per una programmazione a lungo termine che permetteva di anticipare l’abbattimento di piante malate o a fine ciclo vitale con la piantumazione preventiva di alberature in loco?
L’importanza delle alberature collocate in città per la qualità urbana dell’abitato è fondamentale, non solo per ovvie ragioni di rispetto della vita vegetale e di tutela ambientale, ma anche e per tutela storica e paesaggistica dei luoghi (nella fattispecie le alberature dei viali), luoghi caratterizzati dagli alberi a cui i cittadini galliatesi sono da sempre abituati. L’alberatura non risponde ad un codice di circonferenza del tronco, per essere “belli” devono avere tutti la stessa altezza e lo stesso diametro, così abbattiamo alberi grandi per uniformare, con alberelli tutti piccoli. Le piante sono parti importanti di un centro urbano, soprattutto se storiche e l’abbattimento di un albero dovrebbe avvenire solo a fronte di reali necessità, con logiche programmate di sostituzione.
Chiediamo pertanto sulla base di quale valutazione tecnico-scientifica è stata presa questa decisione, con un considerevole esborso economico e che programmazione prevede l’Amministrazione, per ristabilire l’equilibrio vegetale e ambientale dei viali? Per riavere alberi di simili dimensioni noi cittadini dovremo aspettare parecchi anni? Era l’unica soluzione possibile?
Lorella Belletti
Coordinatrice Sinistra Ecologia Libertà
Circolo Ovest Ticino
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Giovedi 27 Gennaio 2011 alle ore 21,00 presso il Bar Statuto, via Gramsci, (p.zza Statuto) Galliate si svolgerà la riunione del Circolo territoriale dell’Ovest-Ticino di Sinistra Ecologia Libertà con il seguente odg:
La partecipazione è aperta a tutte/i, portate proposte di scritti o quantaltro in merito agli argomenti all'ordine del giorno.
La coordinatrice del Circolo Ovest-Ticino
Lorella Belletti
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Nota sulla riunione della presidenza di SEL del 15 Dicembre.
All’indomani del voto parlamentare di fiducia al governo, si è tenuta la prima riunione della Presidenza, organismo dirigente eletto al Congresso di Firenze di “Sinistra Ecologia Libertà”. Relazione e conclusioni di Nichi Vendola. Discussione fortemente unitaria e convergente sulla valutazione della situazione politica e sociale, e sulla linea da seguire nei prossimi mesi.
Non ci eravamo sbagliati, a Firenze, nel giudizio sulla crisi italiana e i suoi attori. La giornata del 14 diventerà particolarmente emblematica del caos italiano. Perché si è manifestato il definitivo distacco tra politica e morale, con il pubblico mercato dei voti parlamentari. E perché l’esito è stato la disfatta dei politicismi: ha perso Fini, che ha mancato la sfiducia; ha perso Berlusconi, che non ha i numeri per durare e imporre la sua incondizionata volontà; ha perso il Pd, che ha inseguito l’illusione di improbabili alleanze strategiche con Casini e Fini (e persino oltre, nella versione di D’Alema).
Berlusconi (e soprattutto il berlusconismo) non sono certo vinti, ma la crisi che si è aperta è irreversibile. Il punto è che la strategia, come l’ha chiamata Vendola, delle “Tre P” (Paura, Povertà e Precarietà) ha prodotto un disastro sociale, e il 2011 rischia di essere l’anno nel quale la maggioranza dei cittadini possono venire sbalzati fuori del welfare, con reti pubbliche cedute progressivamente a reti private.
La rappresentazione vera del problema è stata in piazza a Roma, il 14. Molti soggetti sociali coinvolti, ma soprattutto studenti, giovani e giovanissimi. Niente a che vedere con altre stagioni e altre storie. Quel che pensa della violenza un movimento e un partito come Sel, è scritto nel suo manifesto fondativo, dove la nonviolenza rappresenta uno dei punti cardinali. Ma guai non vedere che siamo di fronte alla rabbia e alla ribellione della generazione cui è stato cancellato il futuro, dunque della generazione del “non abbiamo niente da perdere”. Della generazione che muove una domanda di politica restata fin qui senza risposta. L’Italia vede contemporaneamente la scomparsa della classi medie, l’incremento esponenziale dei poor workers , dei lavoratori poveri, e dei giovani del “lavoro mai”. Se la politica e la cultura non entrano in relazione profonda con questi processi sociali, il destino del Paese è segnato. Per Sel questo è un imperativo categorico.
La nostra responsabilità è farlo diventare un imperativo della sinistra e del centrosinistra tutto. Bisogna costruire l’alternativa. Ora. L’ultimo irrimediabile errore sarebbe consegnarsi o inseguire il “Terzo polo”. Al Paese serve una svolta democratica legittimata dal voto. Al voto bisogna andare con un assetto davvero maggioritario. In questo senso le “primarie”: non un fatto identitario e di appartenenza, ma la rifondazione del centrosinistra, con un candidato capace di allargare l’area della coalizione nel segno dell’innovazione. E’ questo il senso della nostra azione, e chi parla di “Opa sul Pd” agita un artificioso spauracchio.
Gennaio sarà dunque un mese di importanti iniziative, giocate a tutto campo, di un vasto impegno per le amministrative di primavera, e di costruzione delle condizioni della alternativa in Italia. La data delle prossime elezioni politiche non è nota, ma un minimo di sapienza e di “analisi concreta della situazione concreta” suggerisce di farsi trovare pronti il prima possibile.
Fabio Mussi
P.S.: La Presidenza di Sel si riunirà piuttosto spesso. Dopo ogni riunione ci sarà una informazione. O per documenti approvati e resi pubblici, o per conferenze stampa, o per note scritte dal Presidente, magari un po’ sommarie, e certamente parziali, come questa. La promessa è che si renderà conto anche di polemiche e posizioni diverse (su cose importanti, si intende), quando ve ne siano
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